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La cattedrale dell'acqua

Palombaro Lungo, è questo il suo nome. Siamo a Matera e quella di cui parliamo è una maestosa cisterna, sita in Piazza Vittorio Emanuele.

Scoperta nel 1991 grazie ad una serie di lavori di restauro della piazza, profonda 15 metri, si dirama sotto tutta la parte antica di Matera.

Fu realizzata nel 1846 come riserva di acqua pubblica, soprattutto per far fronte ai bisogni  degli abitanti del Sasso caveoso.

La sua capienza è di 5000 metri cubi di acqua anche se oggi al suo interno è vuota e visitabile attraverso una serie di passerelle di ferro. Le pareti sono in tufo, coperte da una meteriale impermeabile.

Il termine palombaro" deriva dal latino plumbarius e significa colui che rivestiva di piombo le condutture d'acqua.

La struttura di questa cisterna è simile a quella delle radici di un albero rovesciate, formata da cisterne piccole collegate in basso a cisterne più grandi. Nell'insieme fa parte di un complesso ancora più ampio di raccolta delle acque.

Le pareti sono arrotondare per smorzare la pressione dell'acqua.

La sua realizzazione ha inglobato anche strutture pre-esistenti come cisterne minori ed abitazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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