Roma, meravigliosa, incanta ed affascina attraverso le molteplici testimonianze archeologiche dei grandi eventi che hanno caratterizzato la sua storia.

“Città dell’Acqua” o vicus Caprarius è un’area archeologica portata alla luce tra il 1999 ed il 2001, durante gli scavi per la ristrutturazione dell’ex cinema Trevi.

Un percorso sotterraneo che si estende sotto la Fontana di Trevi, un viaggio nel tempo per ammirare la millenaria stratificazione di Roma.

Si tratta di un complesso di edifici romani, la cui estensione comprendeva il Campo Marzio orientale, all’interno della VII regio.

Il sito, tuttavia, si caratterizza per la presenza dominante di un unico elemento: l’acqua che sgorga da Fontana di Trevi.

Dalla struttura dei due edifici, si evince chiaramente come essi abbiano subito due fasi edilizie distinte. La prima risale senza dubbio all’epoca neroniana (5-68 d.C.).

L'edificio nord può essere classificato come la insula, un complesso abitativo di tipo intensivo, che si sviluppava su più piani e che si arricchiva della presenza di botteghe al pianterreno.

L'edificio sud, invece, anch'esso ben conservato in alzato, fa pensare che fosse destinato ad essere uno spazio pubblico.

La sua struttura presenta una serie di vani molto ampi, coperti con volta a botte. La fase edilizia originaria può essere attribuita, anche in questo caso, all'età neroniana.

Tuttavia, si riconosce una seconda fase adrianea, durante la quale due ambienti, adiacenti al vicus Caprarius, vengono trasformati in un unico, grande serbatoio idrico.

Il sito è interamente visitabile. Ad arricchire il percorso, la presenza di una spazio museale con esposti i reperti recuperati.
 
Per maggiori info:

http://www.060608.it/it/cultura-e-svago/beni-culturali/beni-archeologici/area-archeologica-del-vicus-caprarius-insula-di-s-vincenzo-citta-dell-acqua.html